Concerti in provincia!
Gentile Comune di Udine,
sostengo di parlare a nome di moltissimi giovani friulani quando affermo che "non ci siamo proprio". Il motivo del nostro malcontento è presto spiegato: gli ultimi provvedimenti dell'ARPA per Homepage Festival hanno di fatto messo una pietra tombale sulla musica in provincia, che tra l'altro riesce ad esprimersi solo in estate. In estate arrivano i grandi eventi a Tarvisio, a Villa Manin, una volta allo stadio, e poi c'era l'Homepage festival, teatro di gruppi più o meno famosi, a cui si poteva assistere gratuitamente, ma che ora è stato addirittura limitato nell'orario (finché non verrà soppresso del tutto). La proposta musicale in Provincia è decisamente inesistente. Gli eventi grandi possono essere visti massimo uno/due all'anno, per via del loro costo eccessivo, ed essendo pochi possono anche non incontrare il favore di chi, giovane e desideroso sempre di nuovi stimoli, apprezza musica più di "nicchia" o comunque non di portata tale da riempire Villa Manin. La verità è che il Friuli si sta sempre di più allontanando da una dimensione "musicale". Dopo la chiusura del Deposito Giordani a Pordenone, avvenuta con il concerto dei Tre Allegri Ragazzi Morti a fine aprile, solo realtà come Etnoblog e Tetris a Trieste e Cas*Aupa a Udine (90 posti) rimangono in attività. Sconcertante, se pensiamo che siamo la regione che negli anni ha portato al pubblico friulano artisti come Red Hot Chili Peppers, Radiohead, Bruce Springsteen, Coldplay, Madonna, Metallica, Ac/Dc, Kiss, Green Day e tantissimi altri. È facile fare propaganda con i grandi nomi, vero? Eppure pare che, escludendo il sud Italia, la Valle d'Aosta e il Molise, il Friuli sia una delle regioni meno toccate dagli artisti, italiani ed internazionali, di piccola o media importanza, durante i tour autunnali, invernali e primaverili. Forse perché manca un luogo adatto? Oh no, di luoghi ce ne sono a bizzeffe. La verità è che finché voi, le istituzioni regionali, continuerete a sopprimere la voglia di musica e intrattenimento dei giovani, udinesi e non, ci troveremo ad essere una regione sempre più triste, sempre più chiusa in se stessa, sempre più attaccata alla bottiglia e meno alla cultura. Badate, i giovani di cui parlo non sono quelli che fanno caciara, sbevazzano tutto il tempo e fanno i vandali per le strade. Parlo di giovani che amano la musica, giovani che suonano, che scrivono, che adesso sono costretti a usare tutti i propri risparmi per saltare di regione in regione per vedere i propri gruppi preferiti (e spesso ci devono rinunciare…) quando invece vorrebbero poter avere l'opportunità di vederseli "in casa". Regioni come Toscana, Veneto, Marche ed Emilia Romagna, senza considerare Lazio, Piemonte e Lombardia, o le sole Milano e Roma, hanno decine di sale concerti, delle dimensioni più disparate. E hanno i loro festival estivi, ma essi non devono vivere sempre sul chi va la per la paura di essere chiusi o zittiti. Il passato parla per noi: negli anni Ottanta e Novanta il Friuli ha visto fiorire grandi sale da concerto, di tutti i tipi, e moltissimi gruppi di caratura internazionale sono passati di qui. Ora c'è una generazione di giovani che si sta organizzando velocamente, che vuole che tutto questo si ripeta. Scriviamo perché crediamo che un cambiamento sia un atto dovuto e necessario, perché non vogliamo essere costretti a scappare o a marcire in queste condizioni. Non ci stiamo proprio.